lunedì 25 giugno 2012

Rimedio Anticaldo #1

Ieri, con questo caldo furioso,ho ben pensato di farmi una freschissssssima maschera per capelli (homemade):
tuorlo d'uovo + yogurt + miele + olio di lino
ecco, vi scrivo ancora quindi son viva, ma ho rischiato che duemilamilioni di piccioni scendessero in picchiata sul mio scalpo.
Praticamente c'avevo la maionese in testa.
Per non parlare della puzza! Mefitica! 
Ora, i capelli son venuti morbidissimi, sì, ma per tutto il pomeriggio mi son tenuta una miscela esplosiva in test
Ci vuole del genio per fare 'ste caxxate qua :DDD

Poi ho impiegato sei ore a sciacquarmi i capelli! 

Stremata da tutta questa faccenda ho sognato di avere un mojito accanto, per brindare alla titanica impresa di far perdere ai capelli l'odore di uovo marcio... ('na bella sciacquata con acqua e aceto, tiuè i rimedi caserecci so' sempre i migliori!)
Ma con questi caldi è impensabile che alle quattro del pomeriggio mi metta a trincar superalcolici!
E allora?


Anche qui un rimedio casalingo all'afa,
bibita analcolica, super dissetante perfetta per un pomeriggio di sofferenze :)

(garantito che, almeno questa, non puzza ;) )


Tagliare una fettina di limone,
Sbucciare il cetriolo (bio), mangiarsi l'interno e tenere per la bibita la buccia
cogliere una o due foglioline di basilico (o menta)
mettere tutto in una caraffa e versarci la soda.
Aggiungere cubetti di ghiaccio q.b. (e non b. mai!)
Aspettare qualche minuto prima di bere, così che si insaporisca meglio :)

se la soda/acqua tonica non l'avete l'acqua frizzante la sostituirà egregiamente!


Piazzarsi comunque davanti al ventilatore e tirar su rumorosamente dalla cannuccia... sennò non c'è gusto :)


mercoledì 20 giugno 2012

se Tantum mi da Tantum... (e visciole per dolce)


TRATTO DA UNA STORIA VERA:

avete presente la pubblicità del Tantum Rosa, quelle in cui lei arriva trafelata al bar e tra un cocktail e l'altro rivela alle amiche il suo fastidiosissimopruritointimo? ( Chè ti pare che se esco con le amiche dico loro che arrivo tardi perchè mi prude la patonza? Magari, chessò, dico che ho incontrato un ficaccione, o la vecchia maestra di scuola, o che c'era traffico... ma dààài, che c'ho la patatina in fiamme non è proprio la prima scusa che mi viene in mente! )
Da qualche mese ormai hanno sottolineato con una scritta lampeggiante che le famose bustine " sono per uso esterno " ! 
Ora io mi immagino quelle poverine che se le son bevute! 
Perchè se l'hanno scritto un motivo ci sarà! 
E magari andavano dal farmacista a lamentarsi che il fastidio rimaneva... e che non avevano mica un buon sapore! 
Pensate al povero farmacista! 
E gli ovuli vaginali?
Beh, una mia amica...diciamo che... non li ha messi proprio nel posto giusto! Alla fine della scatola si lamentava che fossero troppo grossi da poter mandar giù!!! 
Ma leggersi le istruzioni no?


E allora oggi una ricetta di altri tempi, impossibile da sbagliare (spero) anche per chi ha difficoltà con le istruzioni!
Tre solo le avvertenze:
- occhio ai vestiti che tra vino e visciole le macchie saranno indelebili!
- occhio ai noccioli!
- attenzione alla dipendenza!

Complici di questa ricetta un chilo e mezzo di  visciole nere come la notte che aspettavano solo me :)

Gli ingredienti sono quelli di una volta:
qualche fetta di pane,
un paio di bicchieri di vino rosso corposo (magari delle mie parti, una lacrima di Morro d'Alba o un buon Rosso Conero)
zucchero abbondante (io ne ho messo circa la stessa quantità del vino)
visciole fresche e mature (nella pentola il vino le deve coprire appena)
burro a sentimento (ovvero se lo volete ok, sennò se ne può fare a meno!)


Mettere visciole (con nocciolo, ma senza picciolo), vino e zucchero in una pentolina, far cuocere per un quarticello.
Nel frattempo in una padellina leggermente unta di burro (ma questo passaggio si può omettere) arrostire il pane (o usare pane raffermo. Ma anche quello fresco va bene...anzi si inzupperà ancora di più!).
Quando le ciliegie si son cotte io ho scolato il vino, tolto i frutti e messo da parte, poi ho continuato a far bollire il vino finchè il suo volume non si è ridotto di circa la metà diventando denso e viscoso.
Alla fine spegnere il fuoco e unire le ciliegie, poi versare abbondantemente sul pane.


La cosa migliore sarebbe preparare questo dolce anticipatamente in modo da far inzuppare ben bene il pane.
Ottimo caldo, ma con gli attuali 30° estivi vi dirò che a temperatura ambiente o anche più fresco è ancora più godibile!


Le altre visciole le ho messe sotto zucchero. 
Ora riposano al sole... la lunga attesa ne varrà sicuramente la pena!


A mio avviso il sughetto con il vino è ottimo anche sui gelati.
Se poi l'avessi voluto imbarattolare credo ne sarebbe venuta fuori una compostina niente male!



venerdì 15 giugno 2012

Cena in Bianco di Torino

 Dopo il rosso, l'arancio, il giallo, il blu oggi ci si veste di bianco:
 l'evendo diretto da MariaChiara è un super foodblogger-flashmob per promuovere un evento torinese {più sotto le spiegazioni dettagliate}... ma perchè ho deciso di partecipare, dato che non sono proprio della zona? Beh, in primis perchè... rosico di non poter andare ;) 
Poi per dar modo a chi è dei dintorni di partecipare a questa proposta fichissima !!!





L’iniziativa di Antonella Bentivoglio d'Afflitto,direttrice creativa di The Kitchen of Fashion: una cena in bianco a Torino, organizzata come flash mob, ossia con data e luogo segreti fino all'ultimo, per strade e piazze della città,  a cui tutti sono invitati  e tutti ne sono protagonisti. 
Gratis la partecipazione.
Tutti i curiosi possono inviare una mail a cenainbiancotorino@gmail.com: il giorno prima dell’evento si verrà informati sul luogo e sull’ora dell’evento. 
Ogni partecipante dovrà portare con sé sedie e tavolino pieghevoli (bianchi!) e vivande al seguito, tovaglia bianca, piatti e bicchieri non di carta, magari candele, acqua e/o vino e ovviamente essere vestiti in bianco!
Suggestione massima! Si apparecchia e si sparecchia e non si lascia traccia :)
 

***

No, ma...quanto sono torda?
mi son scordata il pezzo più importante -.-'
insomma, cena in bianco, pietanze in bianco.... bibite in bianco!
di smoothies bianchi è pieno il web... 
la birra mi piace rossa...
di vino ne parlano tutti...
io porterei un bel thermos di tè bianco ghiacciato!
Viene prodotto in minime quantità in Cina e Sri Lanka; i germogli sono colti prima che si schiudano e poi vengono fatti appassire lentamente. Così facendo si arricciano e assumono il loro colore argenteo. Sono tè molto leggeri a basso contenuto di caffeina, quindi perfetti per il dopo cena!
Le due tipologie più rare sono il Pai Mu Tan Imperial e lo Yin Zhen, chiamato anche Tip Pekoe o China White o Fujian White.


Questi tè preferiscono un'infusione a 70-95°.


*  Tè - guida al tè di tutto il mondo di Jane Pettigrew; edito da IdeaLibri *




Come ormai saprete questi sono i miei tè preferiti... questa la selezione dei bianchi, io ho provato quello alla menta, ottimo per l'estate, anche se a me il sapore mentolato non piace granchè, e soprattutto sono una grande consumatrice di quello aromatizzato ai lamponi. Delicatissimo e dolcissimo! 
Prima o poi mi trasferirò a Londra per poter partecipare ai loro concorsi (aperti solo agli UK, sigh!).
In Italia li ho trovati da Eataly (BO) e in qualche negozio Bio tipo Vallebio, ma non nel NaturaSì della mia città, i prezzi variano dai 2.60 ai 3/3.60 circa.

martedì 12 giugno 2012

terms and conditions

E' da un po' che avevo voglia di scrivere queste due rige!
Tengo a precisare che non sono rivolte a nessuno in particolare, ma è solo una mia personalissima riflessione, una semplice considerazione sul "lavoro" svolto fin qui... insomma ci tenevo a dirvi che...

... che quello che posto lo posto con sincerità e onestà.

...che per scelta personale finora non ho mai portato avanti collaborazioni;
...che capita che alcune aziende mi inviino i propri prodotti e se mi piacciono vengono usati e perchè no, le ricette con essi pubblicate;
...che nonosante questo la maggiorparte delle volte mi capita di usare prodotti della grande distribuzione (anche in termini di stoviglie e porcellane) o cose comunemente presenti in casa;
...che, come ben si vede, non sono costante nell'aggiornare i post e tutto ciò che cucino lo faccio per "capriccio", liberamente, senza dover pubblicare un tot di post al mese con quel prodotto o quell'altro; Sì, anche a me, come a molti di voi, hanno proposto di produrre un tot di post al mese con determinate condizioni e citazioni nei post e in cambio avrei ricevuto svariate materiali (costosissimi) in regalo... (ancora se ogni tanto ci penso quasi quasi rimpiango ;)  }
...che penso che se un'azienda è valida e "fa le cose per bene" mi va bene fare pubblicità, con o senza omaggio della ditta (poi se c'è èmmeglio ;) )
...Ma soprattutto che la libertà di postare quel che voglio io e quando lo voglio è sacrosanta.
E infine...
...che i post che sembrano cartelloni pubblicitari non li mi piacciono, non mi piace farli e a volte, quando veramente esagerati, neanche leggerli!

Ogniriferimentoafattirealmenteaccadutie/oapersonerealmenteesistentièdaritenersipuramentecasuale. 

Altrimenti metterei il link ;)



Ciotolina di nonna Nella, risalente a millemila anni fa, bacchette di plastica della bentobox prima che questa si rompesse, canovaccio tra le montagne che albergano nei cassetti della mia cucina.


 Gamberetti al curry:
due/tre cucchiai di pangrattato
2 cucchiaini di curry (ma dipende dai gusti e dalla "potenza" del curry)
due prese di sale
gamberetti sgusciati (150g a testa)
olio evo

In una ciotola mescolare il pangrattato con il curry e il sale.
Sciacquare bene i gamberetti sotto l'acqua corrente.
Scolare bene e tuffarli nella ciotola.
Rotolarli per benino nella panatura.

In una padella mettere 2/3 cucchiai d'olio (se volete la ricetta light basterebbe usare una pentola antiaderente appena sporcata d'olio, se invece non siete a dieta ovviamente con un po' d'olio son più gustosi ;) ) e quando è ben caldo versare i gamberetti (in un unico strato!).
Una volta ben cotti e croccanti da un lato girarli delicatamente dall'altro. Far brunire bene il pangrattato.


Servire ben caldi in una ciotola con accanto il riso tiepido.

Meglio se riso basmati, cotto con metodo pilaf.
La mia versione è molto casereccia: come proporzione metto una tazza di riso sciacquato e una e mezzo d'acqua con un pizzico di sale (il basmati è molto profumato, usando il brodo si perderebbe il suo sapore originario) in una pentolina, copro con il coperchio, accendo il fuoco sotto (fuoco medio) e lascio andare fin quando il riso non ha assorbito tutta l'acqua. Non giro. Ogni tanto alzo il coperchio per vedere a che punto è l'acqua.
Appena si è assorbita tutta spengo il gas, lascio raffreddare un po' e poi servo!


Invece qui ho scoperto ulteriori informazioni molto più dettagliate e precise :)

sabato 9 giugno 2012

Il colore della albicocche

Era da troppo tempo che non assaggiavo albicocche VERE.
Quelle che si comprano di solito al supermercato sono arancio sbiadito, non hanno profumo e quando le mangi sembra di mangiare acqua, non albicocche!
Ma prima di assaggiare quelle "vere", arancioni e rosse, profumatissime e dolcissime, non lo sapevo!
Questo chilo di delizie pagate a peso d'oro se ne è andato in un baleno... metà mangiato "nature", l'altra parte in una compostina veloce veloce e in un succo di frutta che sa davvero di buono!


Il succo, per due persone (che si vogliono bene):
250 g di albicocche
50g di zucchero
50g di acqua + altra acqua
un cucchiaino di succo di limone


Mettere in una casseruola lo zucchero e l'acqua e portare a bollore. Lasciar bollire per due o tre minuti, poi spegnere e far intiepidire.
Nel frattempo lavare le albicocche, frullarle per bene (filtrarle se non volete un succo con la polpa, ma secondo me "polposo" è meglio :) ) aggiungere il limone e lo sciroppo preparato prima. Agitare e aggiungere a piacere altra acqua per diluire il tutto.


La frutta da spalmare:
250 g di albicocche
50 g di zucchero di canna
un cucchiaino di succo di limone


Tagliare le albicocche a pezzi, aggiungere il limone per non farle annerire, aggiungere lo zucchero e mescolare bene. Mettere sul fuoco e far cuocere per 40 minuti scarsi, invasare.


Attenzione: questa compostina, povera di zuccheri, così come il succo di frutta, va consumata subito, entro 4-5 giorni e intanto conservata in frigo!!!



Spalmatela dove volete, su fette biscottate, sui biscotti o guarniteci una dolcissima pannacotta!

martedì 5 giugno 2012