venerdì 26 settembre 2014

Il risveglio che vorrei

7.00 di mattina.
La sveglia suona.
Un braccio nudo emerge dalle lenzuola e lentamente tenta di raggiungere la sorgente di tutto quel frastuono. La manca più volte. Dall'altra parte del letto un tonfo e un tafferuglio di cuscini avverte che è ora di far tacere quel maledetto rumore.
Finalmente il palmo della mano, con un sonoro crack colpisce la sveglia che di colpo tace.

7.20
La sveglia suona di nuovo.
Oltre al braccio fa capolino da sotto le coperte anche un occhio, la palpebra ancora calata come a difendere dal nuovo giorno quella pupilla sensibile. si socchiude un po' e tra le ombre del mattino individua l'odiata scatola nera.
Il braccio ora più veloce -sa già dove colpire- scatta in avanti e ferma il baccano.

In lontananza un cane abbaia.

7.45
Si riaccende per la terza volta quel maledetto apparecchio strepitante.
La mano lo afferra, lo scuote, lo schiaccia quindi lo lascia cadere inerme a terra.
La palpebra si serra, la bocca si contorce in una smorfia come se quel fragore provocasse un dolore fisico. 
Accanto un movimento congesto e stizzito, le coperte si ritraggono attorno al corpo come a proteggerlo.
Poi il silenzio.
Un russare leggero, il bus che passando fa tintinnare leggermente i vetri della finestra.

7.50

7.58

8.10

8.15

8.25
Un occhio si apre. Lo segue l'altro.
Si richiudono con calma.
E di colpo le lenzuola vengono scaraventate giù dal letto, i muscoli si contraggono per far balzare giù dal letto quel corpo ancora carico di tutto il sonno della notte, il panico negli occhi, la fretta nelle mani.
E'tardi!
E via in un turbine di vestiti, dentifricio, spazzolini e camicette, il giorno è iniziato con prepotenza, esco di casa con ancora un biscotto in bocca, il maglione in mano, e il pigiama che, dopo essere stato tirato in aria, deve ancora raggiungere il pavimento.



Avena, farro soffiato e quinoa soffiati, qualche uvetta, una cascata di frutta fresca appena tagliata e un cucchiaio di yogurt alla vaniglia.
Questo è il risveglio che vorrei.

9 commenti:

  1. Il tuo risveglio somiglia a quello di mio marito ^^ Io invece mi sveglio prima della sveglia e mi alzo per non sentirla :P
    Però una colazione così... chi non la vorrebbe?

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  2. Questo risveglio mi ricorda molto i miei, la sveglia si spegne e riaccende ogni volta almeno 3-4 volte accidenti... :-)
    Che colazione romantica con le ortensie e il miele, mi piace moltissimo!

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    1. Mi sono trovata una bellissima compagna di risvegli lenti... :)))

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  3. Quanto la vorrei la capacità di riaddormentarmi dopo il suono della sveglia.. E invece no! Canto. Non so perché nel mio cervello partono una serie di canzoni (più trapassate dei cantanti che le hanno portate al successo) e la cosa mi snerva a tal punto che mi alzo per stizza, non perché mi senta sveglia.. E più tento di smetterla, più il mio juke box sceglie nuovi brani. E così comincia la mia giornata.. come una specie di Paperino :) Una colazione come la tua mi rimetterebbe in pace col mondo :)

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    1. ahahahahah!!! Il tuo risveglio è decisamente stra traumatico!!! L'invito a venire a fare colazione da me è sempre aperto... direi che dopo un juke box del genere te la meriti proprio ;)

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  4. A me invece piace far le cose con calma la mattina, preferisco svegliarmi mezz'ora prima e "godermi" la colazione e quella che proponi tu è deliziosa, domani provo! Senza quinoa però perchè non ce l'ho! :)

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