domenica 30 ottobre 2011

Californian Chocolate Cake

Arrivo come al solito all'ultimo secondo e scopro con piacere due favolosi contest (qui e qui) a cui mi piacerebbe partecipare... 
Il forno sta dando segni inconfutabili di cedimento (si spegne ogni 3 per 2) e forse è arrivata l'ora, per lui di raggiungere il paradiso degli elettrodomestici, per noi di andare a comprarne uno decente nuovo...
(Mamma se stai leggendo batti un colpo...ma non sulla mia testa!!!)
Tra l'altro appena ne avrò uno nuovo aprirò le porte di casa mia per una super festa mangereccia e a ciascuno di voi arriverà l'invito a casa perchè trattasi di un evento ECCEZIONALE!!!

Oppure faccio come quei che espongono il logo di PayPal e ogni lettore, se vuole, può partecipare alla colletta ;PPP
Magari funziona!!! ehehehe!
(oh, ovvio che se volete nessuno vi vieta di regalarmi un forno nuovo, eh!)

Qualche settimana fa, per fortuna (capita proprio a fagiUolo), avevo preparato una torta a due piani per provare a decorarla.
Sì, avete letto bene, l'ho fatta per decorarla!

Ho preparato 3 piccole torte di dimensioni crescenti (lasciandone una non decorata per colazione ;) ) usando cacao olandese per dare un sapore più deciso e leggermente più amaro che poi è stato compensato dallo zucchero presente nella copertura.
I frutti di bosco hanno dato freschezza, colore e hanno contribuito ad ammorbidire il tutto.


Per la base 
ho usato quella della Californian Chocolate Cake:

110g burro a temperatura ambiente
225g zucchero
225g farina 00
2 uova grandi
85g cacao olandese (se volete un sapore meno deciso cacao normale, non zuccherato)
1 cucchiaino di lievito (se non la ricoprite usate pure tutta la bustina, verrà più soffice!)
1 pizzico di sale
150g + 3 cucchiai di acqua fredda
qualche goccia di essenza di vaniglia



Montare il burro fino a renderlo soffice, unire lo zucchero e continuare a sbattere (grazie al cielo esistono gli sbattitori elettrici!!!) per gonfiare il composto.
Battere le uova e aggiungerle poco per volta fino ad avere un composto cremoso ed omogeneo.
Setacciare la farina, il cacao il lievito e il sale e aggiungere al composto.
Aggiungere l'acqua e mescolare bene.

Infornare a 180° per 30' circa (io ho usato 3 tortiere a grandezza scalare di circa 16-14-10... dico CIRCA perchè le ho misurate col palmo della mano, quindi...) quindi regolatevi con i tempi di cottura se usate uno stampo più grande!


Per la crema al burro:
150g di burro a temperatura ambiente
250g di zucchero

Montare il burro e poi gradatamente aggiungere lo zucchero continuando a sbattere.
Evitate però di far girare il frullino mentre versate lo zucchero, sennò vi succede come a me e imbiancherete la cucina con i granellini di zucchero!!! (<- piccole pastrocchione crescono)



Io ho unito con un velo di questo composto a temperatura ambiente la parte superiore della torta dal diametro maggiore e ci ho appoggiato sopra quella più piccola, poi ho messo in frigo per far solidificare il burro.
Una volta solidificato l'ho ritirate fuori e con una spatola ho fatto tanti archetti tutto intorno ai margini partendo dall'alto verso il basso.
Se devo essere sincera, credevo che la crema al burro fosse molto più facile da utilizzare...e per fortuna che la mia torretta non era enorme, ma piccolina...sennò potevo passarci la giornata!

In cima e attorno ho messo frutti di bosco misti (congelati) che avevo precedentemente fatto scongelare a temperatura ambiente.

Alcuni li ho messi sul fuoco a creare una salsina che ho poi versato facendo colare lungo le scanalature della torta.


Prima di servire far raffreddare tutto in frigo per "stabilizzare" i decori e servire con una tazza di tè fumante!

E con questo dolce appetitoso partecipo in extremis al contest di  "Cucina di Barbara" (termina oggi) e più in tempo a quello di "l'ora del tea" (scade il 6 Novembre)



domenica 23 ottobre 2011

Senza le giuste parole per scrivere un titolo

Oggi non mi sento di scrivere. 
Avevo già le parole pronte, ma non l'animo.

E quindi vi lascio solo con una piccola, semplicissima ricetta e lo sguardo triste e commosso di chi ha guardato oggi la tv.


PIZZA AI FICHI E CAPRINO


la pizza
400g farina
1 bicchiere acqua
1/2 cubetto di lievito
2 cucchiai olio evo
2 cucchiaini sale
1 cucchiaino zucchero



sciogliere in poca acqua tiepida il lievito e usare parte della farina per fare una piccola pallina di impasto che andrà fatta riposare e lievitare per circa un'ora coperta da un canovaccio inumidito con acqua tiepida, al riparo da correnti. 
Una volta lievitata, impastare la pallina al resto degli ingredienti fino ad avere un bell'impasto morbido, elastico e per nulla appiccicoso.
Con un coltello inciderci sopra una croce tenere a lievitare in una terrina coperto da un panno umido per minimo un'oretta. 




Stendere con le mani imprimendo delle leggere fossette con le dita e condire con caprino fresco e fichi maturi.
Preparare una salamoia con acqua olio e sale, emulsionare con una forchetta e spennellare le pizzette con questo liquido.
Infornare a 180° fino a doratura.
Servire calde con un filo del miele preferito sopra.


***

Non amo questo tipo di post eppure ne sto scrivendo uno. 
Oggi son morti in Turchia più di mille innocenti a causa di un terremoto, ci soffro, ma sembrano così lontani...
La tv ha accorciato le distanze nel mondo, ma a volte fa sembrare tutto così distante che sembra irreale, troppo improbabile perchè possa accadere a te. 
Poi capita che alcuni personaggi che ci accompagnano nella quotidianità ci restino nel cuore, li senti vicini, amici, è inevitabile. E allora queste distanze si accorciano, ti commuovi e vorresti che giorni come questo non ci fossero mai.
Ecco. Oggi è uno di quei giorni.


Perchè una vita, per me, vale molto più che cinque minuti su una moto!
Un pensiero ad un grande atleta che non c'è più.

sabato 8 ottobre 2011

Tartare di frutta e miele ai fichi d'india

La mia facoltà è attaccata al LIDL, e questo è un bene e un male. Un Bene, perchè fa orario continuato, ha prezzi imbattibili su cose che secondo me sono molto buone (alcune forse sono troppo gusto "Tetesko di Cermania"), ma è un Male perchè ogni scusa è buona per fermarsi e comprare qualcosa....
dalla friggitrice, alla plastificatrice (!!!), dall'insalata ai crauti alla senape, dai bulbi alle creme (alcune hanno inci meravigliosi!) e così non avendoli mai provati ho voluto assaggiare i Fichi d'India (€ 0.99 per una vaschetta da 500g)...
...Ecco, a me, non so, son parsi insulsi e fastidiosi...tutti quei semini e un sapore che si sente appena...
Quindi dopo aver assaggiato il primo son rimasti "in giacenza" nel frigo ad aspettare idee migliori.


E tali idee pian pianino sono arrivate e han preso la forma del "Miele ai fichi d'India" (non DI fichi, eh!). Originariamente volevo una marmellatina, ma visto che i frutti son troppo acquosi rischiavo di avere una pappetta inconsistente... così ho usato del miele al limone al posto dello zucchero... e il risultato è stato sorprendente!

Mi è piaciuto così tanto l'insieme che mamma si è stupita vedendomi mangiare questa sorta di "macedonia" (sì, esatto, a me la macedonia non piace :S )

E quindi ecco la ricetta (se così vogliamo chiamarla) che mi pare anche un'ottima idea per servire la frutta dopo un pranzo o una cena!


Per il miele
fichi d'india già sbucciati* e miele di limone in proporzione 3:1 (i fichi d'india pesano 3 volte il miele usato)

Per la tartare
frutta fresca e un buon coltello

*piccolo trucco: per pelare agevolmente i fichi d'india senza ritrovarsi le mani piene di aghetti basta immergerli per un paio d'ore in acqua così da far gonfiare gli spini ed evitare che ci pungano :)


Mettere in una casseruola il miele, i fichi d'india tagliati a pezzetti e un bicchiere d'acqua (o meno) e far cuocere per circa una mezz'oretta. Filtrare e passare il tutto attraverso un colino a maglie strette aiutandosi con un cucchiaio per cercare di "salvare" più polpa possibile e eliminare invece tutti i semini fastidiosi.
Rimettere a bollire per far addensare un po' il miele, poi invasare in un barattolo di vetro sterile.

Nel frattempo tagliare la frutta a pezzi piccolissimi.
Io l'ho mangiata subito e quindi non l'ho irrorata di limone.

Disporre la frutta a strati dentro un coppapasta pressando ben bene ogni strato e irrorare con il miele, servire magari con una fogliolina di melissa in cima :)


Buon appetito!






Con questa ricetta partecipo al contest "GLOSSY food" organizzato da GustosaMente eGlossyBox.it


domenica 2 ottobre 2011

Moscioli alla Tarantina

Mare mare mare ma che voglia di nuotare in questo mar...tadadadadddadadadaada!
(si capisce dove sono stata fino a 5 minuti fa!?) 
Ahh, il sole, il fresco, lo sciabordio delle onde...e io appena mi sono stesa mi sono addormentata e mi son risvegliata 2 minuti netti prima di ritornarmene a casina...alla faccia della compagnia ;P


Insomma in una domenica all'insegna del Mare e del Relax non ci si può mettere a cucinare un pranzo di ottomila portate...e quindi!?
Via di pranzetto leggero, veloce e gustoso che ricorda la spiaggia appena lasciata: Mòscioli* alla Tarantina!!! (gli ultimi della stagione :) )




Per una bella mangiata di cozze ce ne vogliono circa mezzo chilo a testa, di quelli belli grandi e saporiti...magari già puliti ;P
2-3 spicchi d'aglio in camicia
un limone (bio)
prezzemolo
pepe
olio evo
(sale a piacere)
vino bianco o acqua



mettere le cozze in una pentola larga e dai bordi medio/alti, aggiungere l'aglio, il limone tagliato a quadrettini piccoli piccoli (buccia compresa), irrorare con l'acqua o il vino (o una mistura delle due), aggiungere un goccio d'olio, chiudere la pentola con il coperchio e mettere sul fuoco finchè le cozze non si sono aperte del tutto.
Di acqua o vino non ce ne va molto perchè poi le cozze rilasciano liquido e quindi rimane comunque sul fondo un gustoso sughetto in cui intingere crostini di pane :).
Salare (ma per me non ce n'è bisogno!) pepare abbondantemente, oliare e cospargere con il prezzemolo tritato.
Servire a tavola i moscioli ben caldi accompagnandoli con crostini di pane!


Bene, ora anche voi la potete cantare :) (C'avemo i mòscioli e ce piace 'l vì = inno nato dall'orgoglio Anconetano di essere gli unici ad avere questa qualità di fantastici molluschi ;P )


*Moscioli=il loro nome, in dialetto anconetano, è una storpiatura del termine “muscolo”, non sono altro che le cozze selvatiche della costa del Conero.