Queste nuvolette dolci (la ricetta in calce, perchè sempre di un foodblog si tratta), assieme a un buon tè, sono solo il pretesto, questa volta, per scrivere il post: un'accompagnamento dolcissimo ad un'altrettanto dolcissima scrittura.
Fin da quando ero piccola ho sempre amato leggere, ricordo Natali passati con un libro in mano (il regalo più gradito tra tutti) e la perenne febbre a 39°C; passata qualche ora avevo sempre gli occhi che bruciavano per quanto erano stanchi, ma ero talmente coinvolta dalla storia da non riuscire mai a smettere. E quel regalo tanto amato durava a malapena due giorni.
Nella mia nuova casetta, finiti i lavori, sono stati proprio i libri, vissuti, amati, letti e sfogliati (alcuni almento dieci volte, altri stento una volta solo) ad entrare per primi.
E quanto mi dispiace per quelli che ho "abbandonato" (in ottime mani, ovviamente) a casa dei miei... piccoli, grandi momenti della mia storia lasciati a sonnecchiare sugli scaffali di una libreria.
In questo caso la persona cara è la mia prof. di Italiano del Liceo e oggi voglio condividere con voi il prologo di uno tra i miei libri preferiti, sperando che possa stregare anche voi e affascinarvi come ha fatto con me.
Meringhe:
150g di zucchero
2 albumi
qualche goccia di limone
montare a neve ben soda gli albumi addizionati di un paio di gocce di limone, quindi aggiungere poco alla volta lo zucchero, continuando a montare il composto con la frusta.
Una volta che la meringa sarà ben ferma, spumosa e lucidissima, cun una sac à poche creare delle piccole nuvolette, spolverizzare con delle codette colorate e infornare in forno preriscaldato a 120°. Dopo 10-15 minuti spegnere il forno e lasciare le meringhe lì dentro fino a completo raffreddamento.*
* il grado, il tempo e la temperatura d cottura sono legati al tipo di forno. L'unico modo per sapere con precisione come cuocerle e fare delle prove!
Nella mia nuova casetta, finiti i lavori, sono stati proprio i libri, vissuti, amati, letti e sfogliati (alcuni almento dieci volte, altri stento una volta solo) ad entrare per primi.
E quanto mi dispiace per quelli che ho "abbandonato" (in ottime mani, ovviamente) a casa dei miei... piccoli, grandi momenti della mia storia lasciati a sonnecchiare sugli scaffali di una libreria.
Scrive Pennac:da PensieriParole"Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara.Ed è a una persona cara che subito ne parleremo.Forse proprio perché la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire.Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo.E queste preferenze condivise popolano l'invisibile cittadella della nostra libertà.Noi siamo abitati da libri e da amici."D. Pennac, Come un romanzo.
In questo caso la persona cara è la mia prof. di Italiano del Liceo e oggi voglio condividere con voi il prologo di uno tra i miei libri preferiti, sperando che possa stregare anche voi e affascinarvi come ha fatto con me.
"C'era un gran rumore negli universi. Generazioni di stelle nascevano e morivano sotto lo sguardo di telescopi assuefatti, fortune elettromagnetiche venivano dissipate in un attimo, sorgevano imperi d'elio e svanivano civiltà molecolari, gang di gas sovreccitati seminavano il panico, le galassie fuggivano rombando dal loro luogo d'origine, i buchi neri tracannavano energia e da bolle frattali nascevano universi dissidenti, ognuno con legislazione fisica autonoma.
Ovunque si udiva il grido angoscioso di schegge, brandelli, filamenti, scampoli, frattaglie chimiche e asteroidi nomadi che cercavano invano l'intero a cui erano uniti fino all'istante prima. Era un coro di orfani e profughi spaziali, in fuga verso il nulla con un muggito di mandria terrorizzata.
Fu in questo scenario di divorzio universale che un giovane ardito atomo di ossigeno si slanciò dal trapezio della vecchia molecola per volare verso un nuovo trapezio, dove lo attendeva un atomo di idrogeno per una nuova eccitante combinazione. Ma, dopo un triplo salto mortale, l'atomo acrobata mancò per un nonnulla le braccia protese dell'idrogeno-porteur, e precipitò nel vuoto sidereo con un urlo angoscioso.
L'atomo di ossigeno era il nipotino preferito di una gigantesca stella Supernova che, impazzita per il dolore, puntò la sua massa contro una piccola galassia lenticolare, e già si attendeva il lampo e lo schianto di un miliardo di stelline, quando improvvisamente si fece un gran silenzio.
Tutto nei cieli si fermò."S. Benni, Elianto
Meringhe:
150g di zucchero
2 albumi
qualche goccia di limone
montare a neve ben soda gli albumi addizionati di un paio di gocce di limone, quindi aggiungere poco alla volta lo zucchero, continuando a montare il composto con la frusta.
Una volta che la meringa sarà ben ferma, spumosa e lucidissima, cun una sac à poche creare delle piccole nuvolette, spolverizzare con delle codette colorate e infornare in forno preriscaldato a 120°. Dopo 10-15 minuti spegnere il forno e lasciare le meringhe lì dentro fino a completo raffreddamento.*
* il grado, il tempo e la temperatura d cottura sono legati al tipo di forno. L'unico modo per sapere con precisione come cuocerle e fare delle prove!
Ciao!ma perché non ti ho scoperta prima?sarebbe bastato inseguire l'immagine di una zebra a poix ogni volta che mi è capitato di vederla passare e il gioco era fatto!vorrei recuperare ecco: non sai che piacere entrare dalla porta principale e intrattenermi con libri e meringhe! Complimenti!laura
RispondiEliminaCiao Laura!!! Ma sai che neanch'io ti conoscevo? Che piacere mi fa scoprire nuove bravissime bloggers e nuovi bellissimi blog! Se tu insegui una zebra, io vado a seguire (camminando all'indietro) un gambero con tanto di colbacco, baffoni e stivaloni, "da"? :)
RispondiEliminaun abbraccio grande a te, mia nuova bloggamica! A presto
Ale
no, le meringhe non le faro' mai. Non riesco a montare a neve gli albumi, mi vengono sempre liquidi. Piuttosto passo da te a mangiarli!!!
RispondiEliminaquando vuoi! Le porte di casa mia son sempre spalancate per le amiche <3
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